Ichthyosaurus chiropolyostinus

(Da: www.wellcomecollection.org)
Phylum: Chordata Haeckel, 1874
Subphylum: Vertebrata Cuvier, 1812
Classe: Reptilia Laurenti, 1768
Ordine: Ichthyosauria Blainville, 1835
Famiglia: Ichthyosauridae Bonaparte, 1841
Genere: Ichthyosaurus De la Beche & Conybeare, 1821
Specie e sottospecie
Il genere annovera attualmente le seguenti specie: Ichthyosaurus breviceps Owen, 1881 - Ichthyosaurus conybeari Lydekker, 1888 - Ichthyosaurus anningae Lomax & Massare, 2015 - Ichthyosaurus larkini Lomax & Massare, 2017 - Ichthyosaurus somersetensis Lomax & Massare, 2017.
Descrizione
Tra tutti gli ittiosauri, l’ittiosauro vero e proprio è uno tra i meglio conosciuti, e i suoi fossili sono relativamente comuni nelle rocce della prima parte del Giurassico in Inghilterra e in Germania. Alcuni scheletri mostrano chiaramente l'impronta della superficie esterna del corpo, che dimostra come l'ittiosauro fosse dotato di una pinna carnosa sul dorso e di una pinna a mezzaluna alla fne della coda, sorretta dalle ultime vertebre caudali fortemente articolate verso il basso. Impronte simili sono state rinvenute anche sui resti dell'affine Stenopterygius, a dimostrazione del fatto che molti ittiosauri possedevano strutture analoghe. Lungo circa 2 metri, l'ittiosauro non era certo un animale di grandi dimensioni; le sue prede dovevano essere piccoli pesci o molluschi a corpo molle come i cefalopodi, che venivano catturati dalle lunghe fauci dell'ittiosauro e strette fra i lunghi denti conici. Coproliti di ittiosauri contenenti scaglie di pesce (Pholidophorus) e numerosissimi uncini di tentacoli di cefalopodi (belemniti) sono la prova della dieta di questi animali. Le ossa dell'orecchio dell'ittiosauro erano molto robuste, e probabilmente conducevano le vibrazioni dell'acqua all'orecchio interno. Tuttavia, il senso principale a cui si affidava l'ittiosauro durante la caccia doveva essere la vista: questo predatore possedeva enormi occhi tondi molto sensibili, protetti da ossa che andavano a formare una struttura chiamata anello sclerotico. Altri ittiosauri (come Ophthalmosaurus) possedevano occhi ancora più grandi. L’ittiosauro fu il primo tra i rettili marini del Mesozoico ad essere scoperto. Il primo ritrovamento fu un bellissimo scheletro trovato da Mary Anning, sulle scogliere di Lyme Regis, nel 1810. La maggior parte degli studiosi ritenne che questi resti erano appartenuti a un coccodrillo, visto che in un primo momento fu rinvenuto il solo cranio. Solo in un secondo tempo, quando tutto lo scheletro venne alla luce, l’animale venne studiato nei particolari e gli venne attribuito il nome di Ichthyosaurus (“lucertola - pesce”), non senza alcune dispute paleontologiche. Da quel momento in poi, moltissimi ritrovamenti di ittiosauri in varie parti del mondo finirono sotto il nome di Ichthyosaurus, trasformando questo taxon in un vero e proprio “cestino dei rifiuti”. Solo dopo accurate analisi compiute verso la fine del XX secolo, le specie comunemente accettate appartenenti al genere sono state ridotte a tre: I. communis (la specie tipo), I. breviceps e I. conybeari.
Diffusione
Rettile marino vissuto nel Giurassico inferiore in Europa.
Bibliografia
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–Werkkatalog Sieckes (PDF; 7,7 MB).
–Charles Godfrey Leland, Gaudeamus! Humorous Poems by Joseph Viktor von Scheffel, Ebook-Nr. 35848 on gutenberg.org.
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Data: 29/01/2021
Emissione: I fossili Stato: Central African Republic Nota: Non ufficiale Non ho reperito nulla in rete su questa specie |
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